VIAGGIO NELLE TRADIZIONI DEL GARGANO

Chiunque visita il Gargano per la prima volta se ne accorge presto: il Gargano è una terra profondamente legata alle proprie tradizioni. Lo si capisce dalle manifestazioni folkloristiche che riportano in vita danze e suoni antichi, dai riti sacri che rispettano fedelmente usanze secolari, dall’artigianato locale legato alla vita agricola e alle abitudini dei contadini, da arti e saperi che si tramandano di generazione in generazione. Il modo migliore per scoprire questo prezioso patrimonio è entrare nei luoghi dove esso è custodito e vivere gli eventi che si svolgono durante tutto l’anno.

 

Situato nel centro storico di Vico del Gargano, è ricavato da un antico frantoio risalente al XIV secolo dove si concentrava la produzione olearia del territorio. All’interno si possono ammirare, infatti, la grossa macina di pietra locale, le presse in legno, un serbatoio per l’olio, un magazzino e una stalla per gli animali impiegati nel processo di lavorazione ed altri strumenti utili per la produzione dell’olio e per i lavori agricoli. Presente anche la cucina monacesca “a tutta camera” dove chi lavorava nel frantoio poteva riposarsi per breve tempo. Nello spazio espositivo inoltre sono conservati intatti e originali tantissimi strumenti utilizzati ai tempi, tra cui un calesse e antichissimi oggetti di vita quotidiana. Questo luogo è stato testimone nei secoli della fatica di tante persone che ci lavoravano e visitarlo significa immergersi in un passato ancora vivo nei ricordi della gente locale e gelosamente custodito.


È una manifestazione che si tiene nella prima decade di agosto, nata nella località garganica per preservare il patrimonio della musica popolare. Da 10 anni ormai l’evento anima l’estate con le musiche tradizionali del Gargano. Ad attirare il pubblico sono soprattutto i Cantori di Carpino che rispolverano un repertorio musicale tra i più suggestivi e antichi del territorio pugliese.


La settimana che precede la Pasqua è una delle ricorrenze più sentite nel Gargano. L’apice delle celebrazioni religiose si raggiunge nel corso del Venerdì Santo, una delle giornate più intense e cariche di emozioni di tutto l’anno. Ogni paese, mescolando tradizione e fede, nel corso dei secoli ha sviluppato un proprio modo di rivivere la Passione di Cristo. A San Marco in Lamis per esempio si svolge la suggestiva Processione delle Fracchie, un rito che risale al medioevo: le fracchie, torce gigantesche realizzate con grossi tronchi d’albero, vengono trainate da figuranti in abito d’epoca che illuminano a giorno il centro storico della cittadina. Vico del Gargano invece celebra la festa religiosa con le processioni delle antiche confraternite e con la “Messa Pazza”: durante la liturgia vengono riprodotti antichi suoni e viene intonato un cantico in latino struggente e melodioso per rappresentare lo sconvolgimento che la morte di Cristo porterà sulla terra. Nel Venerdì Santo di Monte Sant’Angelo si svolge la secolare funzione chiamata “Ufficio delle tenebre”, che comprende gli antichi riti del “Miserere” e del “Terremoto”, dove i confratelli si prostrano a terra e, allo spegnersi di una candela che simboleggia la morte del Redentore, tutti producono un cupo rumore percuotendo i banchi della chiesa, per riprodurre lo sconvolgimento della natura alla morte del Redentore. Vivere questi riti vi farà toccare con mano tutta la spiritualità e la profonda fede degli abitanti del Gargano.