Se siete appassionati di storia e di escursioni archeologiche, nel Gargano troverete pane per i vostri denti. Il Gargano nel corso dei secoli è stato un luogo di passaggio per molte civiltà, ognuna delle quali ha lasciato il proprio segno. Lo testimoniano i numerosi reperti trovati nel territorio: giacimenti paleolitici, necropoli e siti archeologici non del tutto inesplorati e che hanno già attirato studiosi e appassionati da tutto il mondo. Ecco le località da visitare assolutamente.
Di fama internazionale, il sito di Grotta Paglicci è considerato uno dei luoghi archeologici più importanti di tutta Italia. Secondo gli studi, infatti, questa grotta risalente al paleolitico ospitò l’Homo Sapiens Sapiens, chiamato anche Uomo di Cro-Magnon. Questo luogo è un vero e proprio tesoro storico nazionale, uno dei pochi e rarissimi siti in Italia in cui è stata scoperta la primitiva arte rupestre. Sono stati trovati, infatti, tre dipinti parietali, realizzati con l’ocra rossa che raffigurano 3 cavalli di cui due piccoli e uno grande che sta pian piano scomparendo. Non solo. Al suo interno, e nei dintorni, sono stati ritrovati oltre 45.000 reperti del Paleolitico Inferiore, Medio e Superiore, attraverso i quali è possibile ripercorrere le tre fasi storiche sul promontorio. Tra questi ci sono impronte di mani, graffiti, strumenti litici, oggetti d’arte mobiliare e persino gli scheletri di due giovani abitanti del riparo risalenti a circa 25.000 anni fa e a circa 23.000 anni fa. Non potrete entrare direttamente nella grotta, che è aperta solo durante le campagne di scavo, ma potete visitare il museo, situato in corso Giannone 10, dove è conservato il tesoro scoperto in tanti anni di scavi. La ricchezza storica di questo luogo fa passare in secondo piano persino il favoloso paesaggio che si può ammirare da qui: spazia dalle montagne rocciose, ai pascoli e agli uliveti.
Situato a 7 km da Vieste, su un’area di 6000 mq, questo sito, che prende il nome da un ruscello che lo attraversa, comprende un’importante necropoli paleocristiana del III-IV sec. d.C., costituita da oltre 300 tombe scavate all’interno di grotte naturali. Considerata la necropoli più grande e suggestiva dell’intero bacino mediterraneo e la più antica testimonianza dell’arrivo del Cristianesimo sul Gargano, resterete colpiti dal fascino di questo luogo dove archeologia, storia e natura si fondono, immerse in una profumata macchia mediterranea.
In località “Civita”, sui fianchi di Monte Civita, sul lato sud del centro abitato di Ischitella, è stata trovata un’area, frequentata già in età preistorica, dove è visibile una vasta necropoli datata al V-IV secolo a.C. con tombe definite a “bisaccia”. In queste tombe, dalla lunghezza massima che va dai 100 ai 140 cm circa, l’inumato poteva essere collocato solo in una posizione “fetale”. Secondo gli studi effettuati, il ritrovamento fa pensare ad una presenza di Sanniti e, seppur con cautela, alla presenza di guerrieri etruschi. Fuori dalle tombe sono state trovate delle armi, motivo per ritenere gli stessi bottino di guerra. All’interno di una tomba è stato trovato anche un corredo funerario formato da fibule, collane, ambre, ceramiche, segno di rapporti culturali con l’altra sponda dell’Adriatico. Molto suggestivo anche il panorama che potrete ammirare dalla sommità del colle.
In questa area, situata a circa 4 km dal centro abitato di Mattinata e frequentata fin dall’età del Bronzo, c’è unavasta necropoli costituita da più di 500 tombe sparse sul monte e scavate nella roccia che testimonia la presenza della civiltà dei Dauni. In queste tombe, che rievocano il rito del ritorno alla vita prenatale, i defunti erano posti rannicchiati con gli oggetti a loro più cari. In origine dovevano essere chiuse da grosse lastre in pietra. Il monte si affaccia sul mare azzurro di Mattinata, regalando così un panorama mozzafiato a chiunque decida di recarsi sulla sua sommità.
Situato sul versante est della Baia di Manaccora, il Grottone di Manaccora èuna cavità naturale in cui è stata accertata la presenza di un nucleo umano databile tra il XII e l’XI sec. a.C.con rilevanti testimonianze archeologicherisalenti all’età del Bronzo. Dai ritrovamenti sono state documentate attività legate sia alla tessitura e alla filatura che alla lavorazione del latte e dei suoi derivati. Documentata anche la pratica della metallurgia, testimoniata dal ritrovamento di attrezzi specifici per la fusione. Sulle pareti e sul fondo della grotta sono visibili strutture ipogeiche connesse a riti propiziatori e, talvolta utilizzate a scopo funerario. Sulla Punta di Manaccora c’è poi un insediamento composto da 66 capanne della stessa epoca, di cui rimangono le buche per l’alloggiamento dei pali e le canalette perimetrali.
Situata su un piccolo promontorio tra San Menaio e Peschici, vicino alla stazione ferroviaria “Peschici-Calenella”, è un complesso di ipogei paleocristiani, costituito da oltre 800 sepolture a fossa e loculi sormontati da arcosoli, databili tra il IV e il VII secolo d.C.. Di particolare interesse la cavità detta delle “cento colonne”, in cui si trovano tombe a fossa ricavate ai piedi delle colonne e tombe a baldacchino. Il sito, di notevole importanza storico-archeologica, offre anche un panorama eccezionale sulla splendida Baia di Calenella.